Ci sono segreti su Google che la maggior parte di noi non conosce, colpa forse del troppo tempo passato sui social. Quando ancora le persone amavano usare lo strumento internet per le sue potenzialità reali e non per quelle illusorie di cui spesso ci riteniamo protagonisti, era molto più semplice far nascere quello che viene definito un Easter Egg, ovvero un uovo di pasqua.
Ma cosa sono gli Easter Egg e cosa c’entrano con il numero 241543903?
Inventati nel 1979 da Steve Wright, gli Easter Egg altro non sono che immagini, pagine web o qualsiasi altro prodotto che nasconde al suo interno qualcosa di nascosto. Su wikipedia è riportato l’esempio di un’immagine che sembra comune alle altre, se invece si passa il mouse su un determinato punto si scopre un link. Questo può essere un ottimo esempio di un Easter Egg applicato ad un’immagine.
Il numero 241543903 è un Easter Egg che invita le persone a mettere la testa nel congelatore e postare la foto.

Tutto questo nasce per la voglia di sperimentare e provare dove arriva il successo di un’idea, ad esempio. Attualmente questi Easter Egg possono essere affiancati ai moderni trend su Tik Tok (anche se erano molto meno banali e influenzati).
Prima dell’arrivo di Instagram il social che andava per la maggiore per quanto riguarda le foto era Flickr. Due mondi completamente opposti, uno fatto di libertà, link e semplicità, l’altro composto essenzialmente da un layout perfetto per tenerti prigioniero in un’app che bandisce link esterni se non accompagnati da account che la rendano ricca.
David Horvitz, un artista di New York, decise di provare a far nascere un trend: persone con la testa nel congelatore.
Per realizzarlo caricò su Flickr una sua foto con la testa nel congelatore. Chiamo la foto, e la taggò, con un codice che poi è rimasto alla storia. Di fatto l’artista si era assicurato così di essere trovato sul motore di ricerca per sempre data l’unicità della parola chiave: 241543903. Si dice sia stata ottenuta unendo il numero del codice a barre dei fagioli al numero di serie del frigorifero dell’autore, non è dato sapersi se sia realmente così.

“Fate una fotografia della vostra testa dentro il freezer. Caricate questa foto su Internet (ad esempio su Flickr). Taggate il file con: 241543903. L’idea è che se cerchi questo tag criptico, appariranno solo foto di teste nel freezer. Ne ho fatta una adesso” scrisse David Horvitz come didascalia alla foto. Le istruzioni, volendo, valgono ancora oggi.
Una volta caricata la foto chiese a tutti di fare lo stesso usando il codice che aveva fornito. Cominciano ad arrivare così le prime perone che imitano l’artista nei suoi intenti, diffondendo quello che era un trend senza senso ma divertentissimo. Bastava cercare su Flickr o su Google 241543903 e ci si ritrovava inondati di foto di persone con la testa nel congelatore.

Oggi in molti hanno rimosso le foto, alcuni blog sono stati disattivati, e cercando le foto sul web non si trovano le stesse di prima ma solo quelle che hanno saputo sopravvivere su hosting ancora pagati o su siti che non moriranno mai, spero, come lo stesso Flickr.
La sua iniziativa è diventata una vera e propria performance artistica.
Conosci altri fenomeni simili?