Sembra che ultimamente il vittimismo ed il pessimismo siano una sorta di esca alle attenzioni altrui, che troppo spesso però sfocia in una vera e propria corrente di pensiero, pericolosa per tutti, da chi cade davvero nella depressione a chi invece non si accorge che lamentarsi in realtà non è nemmeno l’ultima delle soluzioni ai problemi della vita.
Le lamentele sono lo smog del cervello.
Per questo motivo voglio proporti sette motivi per cui la tua, a prescindere da quello che pensi, non è una vita di merda.
Questa che sto compiendo è un’utopia che mira a cancellare le lamentele, non sopprimendole, ma spazzandole via direttamente attraverso la coscienza del reale e non la convinzione del sentito dire.

Più persone ricevono le curiosità più è alta la possibilità che le condividano.
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Ecco 7 motivi per cui la tua non è una vita di merda:
Le storie fruibili liberamente con cui accompagnarsi

Sembra qualcosa di scontato, ma non lo è. Nella vita di tutti e quindi anche nella tua, puoi leggere, ascoltare, interessarti sempre a storie nuove, racconti o monologhi. Ogni storia rappresenta un viaggio con un biglietto a costo 0, un occasione per riflettere o nel caso di una storia raccontata verbalmente, un motivo per cui confrontarsi e magari sentirsi meno soli. Quando scegli di non interessarti al mondo e di non viaggiare a costo 0 grazie a un racconto, non sei vittima di una vita di merda, ma la merda stessa nella tua vita.
Restare da soli con sé stessi

Molti considerano la solitudine come un male, altri la ritengono curativa. Siamo esseri socievoli, quindi rimanere soli è un po come andare contro la propria natura, però c’è da fare una netta differenza tra godere della compagnia di qualcuno e farsi compagnia per il solo motivo di non restare soli. La compagnia di un’altra persona non deve mai essere qualcosa di “accessorio” poiché ogni persona è preziosa nella propria integrità e non solo per la sua compagnia. Per ritrovare la propria integrità, restare da soli, è un ottimo mezzo. Quando sei da solo, pensandoci bene, sei nella migliore compagnia, quella di stesso. Prima di voler godere della compagnia altrui, impara a godere della tua stessa persona.
Puoi sempre superarti

Le possibilità sono sempre sinonimo di positività. A farcelo dimenticare sono gli obbiettivi troppo lontani, o che peggio, non ci appartengono. Una delle possibilità più belle che la vita ci dona indistintamente è quella di potersi superare. Che sia un allenamento, l’attenzione verso un amico, il tempo che dedichi a te stesso, il solo fatto che puoi sempre superarti rende la tua vita un motivo di vanto e un’ancora di positività. È giusto anche pensare che superarsi non significa solo migliorare, ma anche peggiorare, ed anche in questo sarebbe bene vederci del positivo. A pensarci bene puoi decidere di essere un’amico migliore o uno stronzo peggiore. Punti di vista.
La libertà del privarsi

Da quando nasciamo il pensiero comune che ci viene imposto è che la ricchezza, di beni o di soldi, è sinonimo di felicità. Quindi più hai più sei felice. Se questo fosse vero, come mai molte famiglie adesso hanno tutto quello che famiglie di 50 anni fa non avevano, eppure non sono felici?
La felicità vera, non viene da ciò che puoi avere, ma da ciò di cui puoi fare a meno.
Se pensate ai vostri momenti più felici, buona parte di questi erano magari su una spiaggia, con un asciugamano pieno di sabbia, un panino semplice e la giusta compagnia. C’era poco, ma eravate felici. Non è il resort in spiaggia a rendervi felici, magari vi rende appagati di spendere ciò che guadagnate e di soddisfare la voglia di esibire la propria ricchezza, ma non è quello. La vita scorre e non decide nulla per te. Se la macchina che hai è solo un debito e la benzina che ci metti ti porta solo a lavoro, puoi privartene e scegliere l’autobus.
Privarsi è una possibilità concreta quanto il guadagnare, solo che nel primo caso sei tu a decidere, nel secondo no, decide chi ti paga, che sia un cliente o un intero mercato.
Acquistare un vecchio cd di un artista che stimi

Che sia un cd, un disco o un libro, supportare gli artisti che si amano, finanziandoli attraverso l’acquisto delle loro opere, può renderti felice. Un artista è colui che senti vicino al tuo pensiero, grazie al suo messaggio scritto, cantato o illustrato. L’arte è un mezzo che può emozionarti e le emozioni sono la cosa più ricercata della vita. Coscienti di questo, supportare chi parla anche di noi, significa in un certo senso, supportare noi stessi.
I sensi

Sono il dono più grande della vita. I nostri sensi. Non considerarli un dono significa non riuscire ad apprezzarne le potenzialità. Se siamo in grado di fare qualcosa, un motivo c’è sempre, non è solo questione di mera sopravvivenza. Qualora non lo facciate già, imparate ad ascoltare i suoni nella loro completezza, che sia il traffico della vostra città, il vento in campagna o il rumore del mare in lontananza, innamoratevi dell’ascolto. Lo stesso vale per la vista e per il gusto. Abbiamo cibi sempre più salati e ci innamoriamo dei sapori forti proprio perché non riusciamo più a godere di quelli deboli, coscienti di ciò possiamo invertire la rotta e constatare che, proprio come le lamentele, quando si comincia a praticare la strada opposta alla propria abitudine, nasce il cambiamento e cresce la serenità.
Il centro del piacere non situa solo in mezzo alle gambe. Abbiamo una testa piena di genitali con cui godere.
Puoi decidere cosa è prezioso per te

Fatti questa domanda: chi determina il valore delle cose che desideri?
Ci sono case che costano milioni di euro, eppure quella che non vorresti mai vedere in mani altrui è quella in cui sei cresciuto. Ci sono macchine di un lusso eccezionale, eppure quella in cui ti senti più a tuo agio e quella che ti ha accompagnato per migliaia di chilometri, la tua.
Quando possediamo qualcosa ci rendiamo conto del suo valore ed a quel punto possiamo percorrere due strade: apprezzarla per ciò che è o desiderarne un’altra nella speranza che anch’essa non si riveli un “tutto qui?”. Questo ci insegna che siamo vittime di un desiderio inculcato dal commercio e dal consumismo, ma restiamo allo stesso tempo coscienti e capaci di creare un affetto anche per oggetti o cose che un valore prestigioso non ce l’hanno più. In poche parole, decidiamo noi cosa è prezioso, solo che troppo spesso lo facciamo dopo aver sofferto o lavorato a lungo per raggiungere qualcosa che ha un valore deciso da altri.
Se pensi che la tua vita sia una merda, fermati anche a pensare chi ha deciso il valore delle cose che desideri e quanto valgono, in termine economico, le piccole cose che ti rendono felice adesso.