Se c’è un brano che è rimasto nella storia della dance per più generazioni, è sicuramente “L’amour Toujours” di Gigi D’Agostino. Uscita nel 1999, questa canzone resiste ancora oggi nei cuori di tutti gli appassionati di dance.
Quando componi una canzone puoi fare tre cose essenzialmente: riuscire a creare qualcosa di orecchiabile, comporre un ritornello che diventa virale o riuscire a comporre un’intera canzone che rimarrà memorabile per sempre.
Nel campo della musica dance rimanere immortali non è semplice in quanto le produzioni, grazie ai suoni sempre più all’avanguardia e al numero crescente di producer, escono ogni giorno e conquistano sempre di più quasi fossero nuove droghe da consumare presto e dimenticare altrettanto in fretta.
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Sono pochi i dj che sono riusciti a rimanere nella storia. In Italia, uno di questi è indubbiamente Gigi D’Agostino.
È indubbiamente il Mozart della dance Italiana, ha creato brani che per 20 anni hanno avuto in pista sempre il medesimo successo. Può scomparire dalle classifiche “commerciali” ma mai dalle pista da ballo.
Se sei un dj e vuoi infuocare la pista, un disco di Gigi D’Agostino equivale a “benzina adrenalinica”.
Ma quando la musica è veramente immortale? Secondo me, quando la melodia puoi suonarla con qualsiasi strumento ed ottenere lo stesso effetto del brano originale.
Ecco ad esempio “L’amour Toujours” eseguita con un organo a canne imponente dal maestro Gerhard Müller.
Rimane o no comunque il top?