
Alcune persone sono perfezioniste, fanno di tutto per ottenere la figura perfetta, il punteggio perfetto, la performance inimitabile. Ci sono culture in tutto il mondo che, fortunatamente, hanno imparato ad abbandonare questo comportamento rigido e ossessivo abbracciando il concetto di imperfezione.
Artisti e artigiani di queste culture creano appositamente dei difetti nelle loro opere per ricordare a se stessi che i difetti sono parte fondamentale e integrante dell’essere umano.
Nella cultura Navajo, i tessitori di tappeti lasciavano piccole imperfezioni lungo i bordi sotto forma di una linea chiamata ch’ihónít’i , che si traduce in inglese come “linea dello spirito” o “percorso dello spirito”. I Navajo credono che quando si tesse un tappeto, la tessitrice intreccia parte del suo essere nel tessuto.

I Navajo credono che solo Dio sia perfetto e che gli esseri umani non possano raggiungere lo stesso livello di perfezione.
Per questo si assicurano di lasciare piccole imperfezioni in tutto ciò che creano. Di solito, bisogna guardare molto da vicino per trovare l’imperfezione, quindi non toglie nulla alla bellezza dell’oggetto. Potrebbe essere un pezzo di filo sciolto o una perlina di colore diverso. Il fatto di lasciare un’imperfezione quasi impercettibile rende ancora più poetico il concetto in quanto non è una protesta o un qualcosa sottratto alla bellezza dell’oggetto, ma un piccolo particolare che va notato. Se guardi con attenzione, vedi l’imperfezione.
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Che Dio sia perfetto e gli esseri umani no è anche uno dei principi fondamentali dell’architettura islamica. I soffitti a volta splendidamente decorati di molte moschee nel mondo arabo appaiono simmetrici, ma spesso presentano piccole irregolarità impercettibili alla maggior parte dei visitatori.

Nella regione del Punjab in India e Pakistan, una tecnica di ricamo chiamata Phulkari, che letteralmente significa lavoro floreale, è molto popolare. Intricati motivi che utilizzano fili dai colori vivaci vengono intrecciati in scialli, foulard e altri indumenti dalle donne per uso personale o per la propria famiglia.

La maggior parte dei modelli Phulkari sono molto regolari, ma a volte le donne introducono piccoli cambiamenti di colore nelle loro creazioni. Alcuni vengono aggiunti per proteggere chi indossa lo scialle dal malocchio. Altri sono cuciti per segnare eventi importanti accaduti durante la creazione di un tessuto, come la gioia per la nascita di un bambino o il dolore per la morte di un parente.
Si noti come tutte queste creazioni artigianali rispecchino l’uomo il più possibile, anche nelle proprie debolezze e nell’aspetto spirituale. Indossarle, guardarle, osservarle può aiutare a calmierare quella voglia di perfezione che al giorno d’oggi impervia nelle vesti di prodotti commerciali sempre più abbaglianti e con sempre meno sostanza.
Fonti: Wikipedia / www.area-rug-tips.com