La guerra ha regalato all’umanità delle storie davvero terrificanti e tristi. La guerra, e tutti i sentimenti che la alimentano, rappresentano perfettamente la debolezza dell’uomo: l’odio.
L’autostrada della morte è una storia accaduta realmente durante la guerra del golfo, in Iraq.

La notte tra il 26 e il 27 gennaio 1991 migliaia di soldati Iracheni stavano tornando a Baghdad lungo l’autostrada che unisce la capitale al Kuwait. Si stavano ritirando tutti assieme poiché avevano ricevuto l’ordine da parte del presidente Iracheno di ritirarsi il prima possibile e cessare il fuoco.

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Quando la notizia del mega ritiro arriva alla Casa Bianca, l’allora presidente George Bush, non credette alle sue orecchie e pensò subito si trattasse di una bufala montata per distrarre l’America dalle sue operazioni di guerra. Almeno questa sembra essere la versione ufficiale. Non ci credettero alla ritirata, sembrava troppo facile ed in più avrebbe cancellato il concetto di “conquista” per la quale si va in guerra, così il Presidente Bush decise di fare una sola cosa:

Dare l’ordine di attaccare la carovana di soldati Iracheni, specificando che nessuno avrebbe dovuto lasciare quella carovana da vivo

Partirono così un’esercito di aerei Americani e alleati e una volta sopra la lunga carovana gettarono a terra un inferno di fuoco tale che nessuno dei soldati Iracheni sopravvisse dopo l’attacco. Gli ordini ricevuti dai soldati Americani specificavano che nessuno avrebbe dovuto lasciare la zona, quindi, i pochi superstiti che venivano avvistati mentre fuggivano, vennero attaccati singolarmente.

L’attacco ebbe una strategia davvero efficace in quanto gli aerei attaccarono prima la testa della lunga carovana, poi la coda, così da bloccare i soldati ed evitare che scappino lungo l’autostrada. Una volta eliminate testa e cosa, al corpo della carovana venne dedicato il resto.

Quando il presidente ebbe la certezza del fatto che i soldati erano in fase di ritirata, continuò a non crederci alimentando la teoria che erano in quel punto solo perché stavano indietreggiando dagli Americani.

La guerra non si fa per chiarire, ma per uccidere. Il popolo a casa ha paura del nemico, non delle sue idee, così bisogna restituirgli un corpo morto per tranquillizzarlo, non un argomento chiuso.