
Quanto può arrivare lontano un cattivo esempio? Molto, ma non è una novità questa.
Un bambino di 5 anni, Adrian Zamarripa, ha rubato il Suv di famiglia ed ha pensato bene di andare a fare un giro in autostrada, dove fortunatamente è stato fermato da un agente di polizia che appena ha appurato la situazione non voleva credere ai suoi occhi.
Il tutto è successo in America, nello Utah. Fino ad ora c’è da dire che non è sicuramente il primo bambino a fare una bravata del genere, in fondo se hai a disposizione una macchina con cambio automatico, una videogame che ti simula perfettamente la guida, una famiglia distratta che non sente la propria macchina partire dal parcheggio e sopratutto l’incoscienza di un bambino…perché non farlo?
Fortunatamente la vicenda è finita nel migliore dei modi e nessuno si è fatto male. Ecco il video integrale realizzato dalla polizia mentre inseguiva il bambino fuggitivo.
Il fatto bizzarro avviene dopo nemmeno due giorni dall’accaduto. Un giovane imprenditore, Jeremy Neves, ha contattato la famiglia del bambino esprimendo tutta la sua meraviglia nell’aver saputo del “gesto” del figlio.
Dopo i convenevoli ha proposto alla famiglia di voler fare un giro al bambino con la sua Lamborghini, come “premio” di fatto, anche se Jeremy ha dichiarato che non era proprio un premio ma una dimostrazione, a modo suo, che se vuoi qualcosa puoi ottenerla. Ha realizzato il sogno di un bambino di stare in una supercar dopo che questo ha rubato la macchina di famiglia.
L’educazione comincia dal punire le dichiarazioni che hanno senso solo come lettere messe insieme. In un mondo dove puoi dire ad esempio “Non sono razzista ma…” e poi dire qualcosa di razzista, perché un giorno qualcuno non dovrebbe ferirti e scamparsela con un “non volevo farti male ma…”?
Il senso delle parole non è un optional ma la prova dell’esistenza del senso di responsabilità di chi le esprime.
Adrian si è goduto il giro sulla supercar assieme alla sorella più grande. Ovviamente senza cintura di sicurezza, ma quello è il problema minore no?
Facciamo sempre attenzione a gesti e parole sconsiderate non punite, possono solo peggiorare.
Ovviamente la mossa di marketing di Jeremy, per quanto scorretta, è stata plateale.
Adesso conosci il suo nome e in un clima dove trasgredire le regole per molti è più affascinante che rispettarle, direi che è perfetto come inizio.