
Stai passeggiando in montagna o all’aperto e incontri quella limpida pozzanghera vicino al lago, così lucente e invitante da farti venire sete. Cosa fai? Fino ad oggi l’unica soluzione per ovviare alla sete sarebbe avere dell’acqua dietro, fino ad oggi. Un piccolo tubo blu ti risolverà il problema a vita.
Potrai così gustarti l’acqua della tua pozzanghera preferita, senza pensieri.
Si chiama LifeStraw e sembra essere uno di quegli accessori che non dovrebbero mai mancare agli amanti dell’avventura. Negli anni 90 sognavamo tecnologie simili, oggi esistono e sono anche molto accessibili a livello di prezzo.
LifeStraw è prettamente un tubo di plastica, progettato dignitosamente, capace di filtrare (almeno secondo la casa produttrice) il 99% dei batteri nocivi, questo vuol dire che potrete realmente bere da fonti di acqua sconosciute in mezzo alla natura.
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Dalle recensioni però si evince un particolare non da poco: sembra che questo filtro non alteri il sapore dell’acqua, questo vuol dire che se non ha un buon sapore (magari è amara), tale resterà. Il vantaggio sarà quello di poter conoscere il sapore dell’acqua in una pozzanghera, sempre esperienza è insomma.
Qualora ve lo stiate chiedendo, no, non funziona con pile o altro. LifeStraw funziona grazie ai filtri all’interno azionati dalla bocca quando succhia il liquido. Mantenendo il filtro pulito nel tempo riuscirete quindi ad allungare tantissimo la durata di questo accessorio. Sempre secondo le recensioni, una volta riempito il filtro non si rischia di usare il prodotto comunque in quanto si “tappa” letteralmente.
Scherzi a parte, questo semplice tubo che costa meno di una pizza e cola è un vero dono per l’umanità. Immaginate quante persone su questa terra non hanno accesso all’acqua potabile e potrebbero facilmente risolvere il problema, almeno momentaneamente, con un accessorio simile. Anche in caso di terremoti o disastri ambientali l’acqua potabile è una cosa che potresti non trovare più. Per eccesso di sicurezza possiamo dire che non sarebbe male averne uno in casa e lasciare che le scampagnate nella natura dicano addio al peso delle bottigliette d’acqua.
Mi raccomando, bisogna bere acqua che sembra apparentemente buona. Se berrete il fango, vuol dire che avevate un problema ben più grave della sete.
Se poi avete intenzione di prosciugare una di quelle pozzanghere di Roma, dove la città eterna viene fotografata, mi esento da ogni responsabilità.