Se oggi la medicina è in grado di garantire la possibilità di fare un trapianto di cuore o di un polmone, lo deve alle sperimentazioni avvenute in passato. Ci sono stati medici che non hanno atteso di avere sul tavolo operatorio un caso urgente per capire quanto poco potessero fare, così, con una vena avanguardistica hanno deciso di sperimentare metodi e teorie che potessero rivelarsi la chiave giusta con cui aprire nuovi mondi alla medicina.
Un medico di questi è indubbiamente Vladimir Petrovich Demikhov. Scienziato, medico e ricercatore.

Fin dall’età di 21 anni, Demikhov era ancora uno studente quando stupì i suoi professori creando un cuore artificiale che impiantò su un cane provando il fatto che funzionasse, anche se solo per 5 ore. Era un’inizio verso qualcosa che in futuro ispirò altri medici e diede le basi per quello che oggi è un trapianto molto più sicuro e duraturo.

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Il beneficio di qualcuno è spesso l’ombra del sacrificio di qualcun altro
Il medico Russo, con gli anni, usò spesso animali (che nella maggior parte delle volte provenivano dalla strada o erano destinati a morte certa in quanto randagi) per i suoi esperimenti in merito ai trapianti. Cani e gatti erano perfetti per effettuare i primi trapianti di polmoni e cuore, oltre che altri esperimenti che arrivarono col tempo.
Nel 1955, durante una riunione a Mosca della Società Chirurgica Russa, Demikhov stupì tutti presentandosi con un cane con due teste, entrambi perfettamente funzionanti.

Demikhov era riuscito a impiantare la testa di un cucciolo sul collo di un cane adulto. L’esperimento riuscì alla grande, il cane a due teste si risvegliò quasi simultaneamente e Demikhov annotò fra i suoi appunti:
“La testa del cucciolo ha mantenuto la sua personalità. Sebbene handicappato non avendo quasi nessun corpo per sé, era giocoso come qualsiasi altro cucciolo. Ringhiò e ringhiò con finta ferocia o leccò la mano che lo accarezzava. Il cane ospite era annoiato da tutto ciò, ma presto si riconciliarono con il cucciolo inspiegabile che gli era spuntato dal collo. Quando ebbe sete, il cucciolo ebbe sete e bevve avidamente il latte. Quando il laboratorio si è surriscaldato, sia l’ospite-cane che il cucciolo hanno tolto la lingua e ansimato per rinfrescarsi. Dopo sei giorni di vita insieme, sono morte entrambe le teste e il corpo comune.”
Questo esperimento fece molto discutere la comunità scientifica che si scontrava con un problema etico enorme. Molti condannarono Demikhov per i suoi esperimenti, nascondendo dietro la condanna forse l’invidia di poter essere solo un’operaio della scienza e non inventore.
Senza la ricerca come si fa ad arrivare ai risultati?

Chi condanna questo tipo di ricerca dimentica che per risolvere un problema, anche il più semplice, è necessario imparare delle formule e quando queste non sono scritte da nessuna parte bisogna ricercarle, trovarle e donarle al futuro. Molte persone che criticano la ricerca scientifica (fatta per motivi medici e non puramente commerciali) sono nate e sopravvissute probabilmente grazie a un parto cesareo che qualcuno, nella storia, ha dovuto provare e riprovare più volte, lasciando dietro di se una serie di morti servite alla vita.
Nel 1960, Demikhov pubblicò il suo libro ” Experimental Transplantation of Vital Organans” dove descrisse in dettaglio i diversi approcci e tecniche chirurgiche.
Grazie ai suoi studi, un giovane cardiochirurgo sudafricano, Christiaan Barnard, affermò di essere riuscito a effettuare il primo trapianto di cuore umano da una persona che morì a causa di un trauma cranico.
Solo nell’anno della sua morte Demikhov venne onorato con un “Ordine dei servizi alla Patria”.
La scienza e i suoi successi hanno sempre un prezzo, ricordiamolo ogni volta che ne traiamo i benefici, ricordiamoci sempre di tutte le persone che hanno subito lo sdegno del pubblico perché inseguivano un sogno mostruoso, rivelatosi poi per mettere in atto operazioni che sembrano nascere “solo” da una bravura mostruosa.
Fonte: Wikipedia