Una notizia che potrebbe far venire una sorte di infarto ai complottisti più convinti. Dopo che il Covid-19 è stato motivo di credere che il virus non esiste, che sia stato creato per nascondere i danni del 5g, che il disinfettante in vena potrebbe essere la soluzione ma sopratutto che il chip sottocutaneo è il vero motivo di questo virus, ecco che arriva il cane robot nei parchi pubblici.

Si, un cane robot a tutti gli effetti.

Sviluppato da un’azienda che in molti hanno conosciuto in questi anni grazie ai loro video dove mettevano in mostra i progressi dei progetti robotici, la Boston Dynamics, ecco il cane robot utile a combattere i trasgressori del distanziamento sociale.

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La città di Singapore, che conta quasi 6 milioni di abitanti, è tra le più colpite dal Covid-19 in tutto il continente Asiatico, per questo rispettare le regole è ormai non solo una questione di dovere sociale ma ben si di sopravvivenza.

Per cercare di frenare il fenomeno delle persone che stanno troppo vicine, sopratutto nei parchi pubblici, l’amministrazione della città ha adottato un metodo assolutamente innovativo: i robot.

Anche se passeggiare nel parco potrebbe equivalere a sentirsi in un film come Terminator, sembra che la cosa funzioni.

Il cane robot vigila continuamente su tutti e quando vede due persone che stanno troppo vicine per un tempo non consentito (è anche intelligente da capirlo grazie al IA) si avvicina e avverte con una voce, gentile e femminile, di mantenere le distanze. Niente abbai quindi, solo una sgridata non violenta, in pieno stile Singapore.

Le multe sono molto salate qualora non si rispettassero più volte le distanze. L’uso del cane robot è stato quasi obbligatorio in quanto le persone da controllare sono davvero tantissime e in più le telecamere di sorveglianza, a causa delle mascherine, non riconoscono più i volti e non riescono più a tracciare spostamenti o a esser utili a questo scopo.

Se un giorno i robot sostituiranno l’uomo potrebbe essere un motivo diverso da quello della rivoluzione industriale, come l’efficenza, l’affidabilità e sopratutto il rigore nello svolgere un compito che solo una macchina può dare in molte società dove il senso civico è distratto o astratto. L’uomo rimarrà comunque al comando della macchina, come della vita.

Ne approfitto per ricordare a chi volesse trattare un cane come un robot, aspettandosi che risponda sempre ai comandi, che non abbia una vita propria ma solo al proprio servizio, che per avere un cane robot non serve spendere migliaia di dollari, basta qualcosa come Lucy. I cani sono esseri viventi, spettacolari, e come tali vanno rispettati.