L'uomo usa due coscienze per riflettere sulla vita e darsi delle risposte. La coscienza propria e quella sociale. La coscienza sociale è composta dalle convinzioni e regole altrui che, anche se discutibili, sono valide in quanto usate da tutti. Per fare un esempio, puoi amare gli animali e mangiarli allo stesso tempo, l'importante è che la coscienza propria sappia che è una questione di gola, e quella sociale sappia che è normale tutto ciò che si riesce a rendere tale, anche con l'aiuto dell'ignoranza. Inneggiare a un pensiero per poi non seguirlo denota un comportamento ipocrita, certo, ma cosa succede quando quel "non seguirlo" diventa socialmente accettato? Si diventa ipocriti contemporanei, ovvero persone che si contraddicono fieramente certi di una comprensione globale del proprio agire.
È esistito uno spettacolo dove i cavalli erano obbligati a tuffarsi da un trampolino in una vasca, senza senso.

Conosciuto meglio come “cavalli tuffatori” (o Diving Horse), questo spettacolo di puro e dubbio intrattenimento consisteva semplicemente nel gustarsi la scena di un cavallo che, portato ad un’altezza di 20 metri circa, veniva obbligato a tuffarsi in una vasca che non superava i 3 metri di altezza.
Il cavallo era, in alcuni casi, cavalcato da un fantino che eseguiva il tuffo insieme a lui. Ovviamente il rischio di infortuni per il cavallo e il fantino era altissimo, ma di fatto sembrava essere proprio questo il motivo dell’intrattenimento. Ancora oggi vedere qualcuno che si fa male vale come intrattenimento. Senza menzionare casi estremi o siti web particolari, si potrebbe prendere un esempio molto commerciale come Paperissima e i suoi video “fail”, che è il nome inglese con cui si definiscono quei tipi di video dove qualcuno si fa male o fallisce in qualcosa.

Certo, un bambino che cade di faccia e si rialza piangendo (commentato da Juliana Moreira) è sicuramente meno traumatico di un cavallo che si tuffa da un’altezza simile. Il concetto di intrattenimento nei due casi, però, è simile.

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Nel corso della storia sono stati diversi i fantini che hanno subito danni dopo uno spettacolo simile. Alcuni hanno trovato anche la morte, come nel caso di Oscar Smith. Questo però non ha fermato gli spettacoli. Anche la morte è intrattenimento. Ed è anche più che gradito in quanto ci si può bivaccare tra i contenuti macabri e possibili che vengono fuori da un racconto di morte. I show televisivi basati su omicidi, inchieste e affini ne sono la dimostrazione. Il film “Omicidio all’Italiana” di Maccio Capatonda è un ottimo sunto di questo discorso.

Nato in America e morto li, lo show dei Cavalli Tuffatori ha trovato la sua fine grazie all’intervento instancabile di molti animalisti che si opposero a questo insensato show. Fortunatamente.

È curioso notare come negli anni il consumo alimentare di carne sembra aumenti sempre più (grazie alle svariate lavorazioni) e allo stesso tempo diminuiscono gli spettacoli circensi che comprendono animali o semplici spettacoli di intrattenimento con gli stessi, grazie alla lotta di animalisti e non. Abbiamo una conclusione quindi, quando si tratta di animali per amarli in modo ipocrita e moderno bisogna fare come in amore, occhio non vede cuore non duole.
Fonte: imisteridelcavallo.it