La birra è la risposta all’uomo alla domanda: qual’è la cosa più buona da bere? Non esiste dono terrestre che tenga, dopo l’ossigeno necessario a vivere e godersela ovviamente. Proprio come ogni dono multitasking che madre natura ci regala, le sue proprietà non sono solo quelle di inebriare momenti, vanno ben oltre.
Una cosa che la birra fa è quella di nutrire. Attenzione però, in questo specifico caso non parliamo di una birra qualsiasi composta da pochi nutrienti, bensì di una “birra” nata dalle mani dei monaci medioevali tedeschi. Parliamo della birra conosciuta come Doppelbock o Starkbier. Una birra neanche troppo alcolica (la versione commerciale attuale ha un valore di 7,6%) ma davvero nutriente in confronto alle birre commerciali a cui siamo abituati.
Le birre preparate dai monaci erano talmente alcoliche e nutrienti allo stesso tempo da equivalere, a boccale, più o meno a 600 Kcal. Praticamente con due boccali di birra è come se si fossero fatti un panino.

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Ma da dove nasce questa voglia di produrre una birra così nutriente e diversa dalle altre?
La quaresima, era colpa della quaresima. Nel 17° secolo, i monaci medievali in Baviera ricevettero severe istruzioni di non mangiare cibi solidi durante la Quaresima. Così, per tamponare il panico da digiuno, ebbero l’idea di produrre questa birra che risultasse più consistente. Si perché la quaresima vietava cibi solidi fino alla sera, erano quindi escluse le bevande. Ecco la soluzione: la birra.
Ecco perché ancora oggi questi monaci sono celebri, vi dice qualcosa il fatto che si trattava dei monaci Paulaner?
Un giornalista nel 2011 volle provare questa dieta della birra, che poi non era nata come tale ma poteva diventare una potenziale dieta. Si chiamava J. Wilson e per 46 giorni durante la quaresima non mangiò nulla avvalendosi solo del potere nutritivo di questa birra, che ordinò direttamente da un birrificio locale tedesco.

Beveva quattro bei bicchieri di birra al giorno nei giorni feriali e cinque bicchieri di birra al giorno nel fine settimana. Stop.
Il giornalista ha dichiarato che i primi giorni si sentiva affamato, poi man mano la fame è come se si fosse trasformata in una sorte di concentrazione continua. Ha detto “Ho cambiato marcia, ho sostituito la fame con la concentrazione e mi sono trovato in un tunnel di chiarezza come non avevo mai sperimentato prima”. Alla fine del suo esperimento ha perso 25 Kg. Neanche perdere peso così velocemente è una grande cosa per la salute, questo però ha dimostrato come i monaci dei tempi avessero trovato la soluzione alla nutrizione durante la quaresima.
Se avete voglia di partecipare alla gara di pesca per ubriachi presentandovi una birra degna di storia, eccola l’avete trovata. Mi raccomando però, se vincete niente pranzo o cena di festeggiamento altrimenti diventa troppo.