Sapere perché si chiama cultura pop? Semplice, perché è una vera e propria cultura in tutti i sensi. I film non sono solo un insieme di scene, storie e idee messe in piedi per il solo guadagno economico, i film sono molto di più e tutti, chi di più chi meno, lo sappiamo benissimo.
Come ogni cultura che si rispetti, quella dei film ha dei punti fermi dalla quale ogni buon cineamatore dovrebbe partire. Titoli che hanno fatto la storia del cinema passando da semplici film a vere e proprie icone.
C’è un artista digitale che ha deciso di usare le icone del cinema per creare delle scene che risultano si assurde a prima vista, ma con un senso di genialità facilmente percepibile quando le si osserva per bene.

Più persone ricevono le curiosità più è alta la possibilità che le condividano.
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Il suo nome artistico è Pixel Faker
Non ama molto parlare di sé online, se cerchiamo informazioni sulla sua vera identità ci si ritrova con un pugno di mosche. Tutto questo aumenta il fascino di Pixel Faker che altro non fa che combinare personaggi di film celebri in un’unica scena, assurda.
Ecco alcune delle sue opere (si perché per me sono opere d’arte e fra poco ti spiego il perchè)

Questa immagine è presa dal film horror del 2019 “Noi“. Il tema è la persecuzione (in chiave horror) delle persone di colore. Mettere Michael Jackson dietro la maschera apre a una marea di interpretazioni.
Ecco perché definisco opere le sue creazioni. Non sono semplici fotoritocchi, dietro ci sono concetti più ampi. Anche nel caso più banale come questo che segue, la genialità di unire i concetti giusti è davvero notevole.

Il mago di Oz si unisce a Robocop e quest’ultimo diventa in un attimo l’uomo di latta, con tanto di espressione che traspare il probabile spavento per il ruolo appena percepito.

Il bello di Pixel Faker è che ha anche un sito web (oltre al suo account Instagram) dove approfondisce il suo operato pubblicando addirittura dei tutorial per ottenere gli stessi risultati. Il suo amore per le sue opere è tangibile quanto la sua generosità nel condividere tecniche e trucchi che fanno di lui l’artista che è.
Ecco ad esempio come ha unito Wolf of Wall Street alla Delorean di Ritorno al futuro.
L’arte è senza dubbio condivisione e Pixel Fake oltre a condividere i suoi risultati, condivide anche il percorso. Davvero notevole.

Fighissimo, i Ghostbuster che scelgono di non interrompere l’iconica scena del film Ghost. Chi conosce entrambe le pellicole sa che questo era il punto di incontro perfetto tra le due.




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