È ancora buono. Questa deve essere la frase più pronunciata dalla tipica persona che non ama buttare via niente, almeno fino al punto in cui da quell’oggetto non può ricavarne più nulla. Un comportamento che ha una logica ammirevole in quanto perfettamente green. C’è un limite a tutto però, e il lato ridicolo di questo articolo è proprio questo: il limite superato.
Va bene usare le cose fino a che non si consumino completamente, si evitano sprechi enormi. Ma ha senso perdere il comfort che un oggetto dà per seguire la logica dello spreco 0? Per spiegarci meglio, se una scopa per lavare a terra ha perso metà della sua forza pulente, vuol dire che farai il doppio della fatica per utilizzarla. Ha senso faticare il doppio con un oggetto?
Domande praticamente esistenziali.

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Tutti abbiamo un amico o un parente che trova soluzioni geniali pur di non buttare via un oggetto (sappi che condividendo questo articolo con lui via Whatsapp mi aiuti a donare di più in beneficenza).
Ecco alcuni esempi davvero esagerati di oggetti consumati all’estremo da persone che non buttano via niente

Se la scopa ha ancora una setola, perché buttarla? Basterà passarla per 20 volte di più rispetto al normale. Usare gli oggetti consumatissimi vorrà mica dire godersi il tempo in maniera diversa?

La spugna per i piatti? Può ancora sudare dignità e pulire altre stoviglie, fino al punto in cui in mano sentirai solo sapone e ti accorgerai che stai pulendo i piatti utilizzando la tua pelle. Che sia magari questa la vera intenzione di questo tizio? Sostituire la spugna con la pelle, ma con stile e dignità

Il coltello buono? Taglia ancora. Basta affilarlo fino all’estremo. Che non sia un motivo per trovare nuovi modi per tagliare cambiando impugnatura e movimenti nell’usarlo?

Carta di credito? Prendi questa. Il laccetto per tirarla fuori parla del proprietario di questa carta più di una sua biografia. Geniale

Le carte da Uno sono sempre buone, se si strappano ti danno anche la possibilità di creare combinazioni interessanti.

Finché puoi infilarlo, puoi chiamarlo calzino.

Le Crocs sono belle da vedere da sopra, cosa ti importa se la suola non esiste più.

Il cavo dell’Iphone non funziona più? E che problema c’è. Una bel bagno di colla a caldo e vedi che si riprende. Orribilmente funzionale.

C’è ancora un’elica e guardandola bene ha negli occhi la dignità di tutte le compagne scomparse. Forza elica, fai vento.

Se non si rompe, è ancora buono. Questo è il vero 11° comandamento.

Ad usare il sapone fino alla fine devi esserne capace. Non è una cosa che tutti sanno fare, altro che taccagni.

Ti hanno insegnato a temperare le matite, ma nessuno ti ha mai detto che non puoi temperarle fino alla fine e sfruttare, saggiamente, entrambe i lati.

La gomma è arrivata all’estremo e invece di avere una spia rossa a forma di pneumatico che si accende, ti fa vedere direttamente quello che sembra un occhio. Il messaggio è chiaro: occhio.

I rubinetti in realtà li ha inventati la lobby dei rubinetti. Una chiave inglese fa più di quanto immagini.