Prima che la cinematografia trasformasse i pagliacci in qualcosa di inquietante da vedere, questi erano ritenuti un’arma di attrazione più che funzionante nei confronti dei bambini.
La frase “lo vuoi un palloncino colorato” assume un significato del tutto diverso per la propria emotività a seconda della generazione a cui si appartiene. Forse non tutti sanno che tra le decine di pagliacci esistiti nella storia, famosi come quello di Mc Donald e non, ne è esistito uno del tutto particolare.
Si chiamava Glurpo ed è stato il primo, ed ultimo, pagliaccio subacqueo.
Ma come nasce la figura di Glurpo? Tutto parte da un parco divertimenti acquatico nato negli anni 50 ed esistito fino al 1996: l’Aquarena Springs di San Marcos.

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Il parco è stato sempre protagonista e palcoscenico per spettacoli del tutto originali e bizzarri, come ad esempio lo era il maialino che si tuffava e nuotava liberamente.
D’un tratto si presenta Glurpo proponendosi per uno spettacolo in cerca in primis di un lavoro e poi di una sistemazione in città. Vista la fama del parco, avere un posto di lavoro significava assicurarsi la vita in un certo senso, almeno per ciò che concerne la vita di un artista.
Così, assunto per fare intrattenimento dapprima al di fuori dalle vasche, un giorno Glurpo decide di costruire uno spettacolo sottomarino cominciando a danzare sott’acqua e a far finta di fumare, cosa che facevano anche altri artisti subacquei. Il numero della fumata sottomarina era amatissimo dal pubblico che si illudeva fosse fumo vero quello che vedevano uscire dalla bocca degli artisti.
Di fatto non era fumo vero ma latte in polvere. Gli artisti, accompagnati dai loro assistenti sistemati nella parte alta della vasca in modo da non rivelare il trucco, utilizzavano mettere in bocca un po di latte in polvere che poi, una volta sputato sott’acqua, dava l’effetto di essere qualcosa di simile al fumo.
Lo spettacolo di Glurpo andò avanti qualche anno, fino al momento in cui il direttore artistico della struttura decise di dismetterlo. Da quel momento in poi di Glurpo si persero le tracce, cosa assai strana in quanto durante il suo periodo di successo il clown provò addirittura una strada politica candidandosi alle elezioni (quando si dice che i politici sono tutti pagliacci, forse era incoraggiato dal concetto).
Era ricercatissimo dai bambini ed amatissimo da tutti. Oggi Glurpo farebbe una paura esagerata.
Interessante vedere come la cinematografia o l’arte possa cambiare l’opinione in modo radicale al popolo che la mettere al centro di ogni cosa. Una cosa che un anno prima fa ridere, l’anno dopo (in questo caso grazie a film come IT) fa una paura tremenda. Se cinema e arte in generale riescono a demonizzare qualcosa, sarà il caso di farsi due domande su ciò che invece santificano?