
Comincio subito col dirvi che la parola impiattamenti non esiste, almeno così mi suggerisce il correttore automatico, fatto sta che per descrivere questo modo di presentare un piatto, davvero brutto e imbarazzante, non c’è modo migliore che usare una parola brutta e imbarazzante: impiattamenti.
Avete presente quando entrate in un ristorante e sentite subito nell’aria quel brio di trash? Si, è quello il momento in cui state capendo che i proprietari, pur di fare qualcosa di originale, sono caduti in qualcosa di molto trash. Come quella pizzeria che metteva direttamente i soldi sulle pizze.
Il mondo è pieno di impiattamenti brutti e imbarazzanti
Un esempio perfetto, per iniziare, può tranquillamente essere questa Barbie ricoperta di speck. Quando si dice “i gusti sono indiscutibili”.

Cosa passa per la testa di uno che ha un’idea del genere. Sarà stato un tributo all’abito fatto completamente di carne indossato da Lady Gaga?
Il bello del trash è che non ha limiti. Un’altro esempio perfetto può essere il modo in cui viene presentato questo tiramisù, con tanto di rosmarino ad abbellire rendendolo di fatto un cosplay del terriccio.

Il piatto può essere qualsiasi cosa, basta che non sia un piatto normale, altrimenti l’originalità trash perde di credibilità. Un esempio perfetto sono questa specie di cannelloni presentati su una pala.

Mi dirai, a questo punto perché non osare davvero tanto? Magari al posto della pala puoi metterci direttamente una scarpa. Detto, fatto.

Poi esiste anche chi alla fantasia trash riesce ad aggiungere anche quella nota di satira preparando un cappuccino all’interno di un contenitore particolare: una tazza di wc in miniatura.

Il vincitore però di questo mini menù di impiattamenti brutti e imbarazzanti è lui. L’uomo che ha appeso delle fette di prosciutto crudo direttamente al lampadario, così, perché fa molto chic.


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