Se hai passato almeno una settimana in Salento, ti sarà capitato di sentire quella che sembra un’offesa davvero di cattivo gusto: Li morti toi.
Tecnicamente Li morti toi non è un’offesa ma una citazione gratuita dei defunti della persona che la riceve. È un pò come guardare qualcuno negli occhi e dirgli “2 Novembre”. Solo che in quel caso li comprendi tutti, in Salento non si è voluto generalizzare così tanto, quindi si è ridotto il tutto a una questione personale, così i defunti citati sono solo quelli toi e di nessun altro.
Quando provai a spiegare questo concetto seduto di fronte alla scrivania del Preside, durante i miei anni a Genova, lui non mi credette. Pensava che fossi li perché avevo offeso deliberatamente la memoria dei defunti di un compagno di classe. Oggi come allora avevo un gran rispetto per i vivi, figurati per i morti, ma come riuscire a spiegare al Preside che non era un’offesa ma una sorta di modo di dire? Presi la punizione prevista in quanto non ci riuscii.

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Oggi finalmente, dopo anni di attesa, qualcuno è riuscito a spiegare con parole semplici e comprensibili il concetto perfetto di cosa significhi Li morti toi per un salentino.
Marco Antonio Romano, attore, regista e scrittore salentino, ha scritto una poesia bellissima dal titolo “Limor Titoi”.
Ecco che il concetto, grazie all’ausilio della poesia, si schiarisce mettendosi a nudo in tutto il suo spirito bucolico e innocente.
Marco Antonio Romano ha scritto quel che è un vero e proprio capolavoro esibendo una bellezza che al giorno d’oggi sembra sia eclissata dietro una cultura pop moderna soffocante: la poesia.
Marco Antonio Romano ha scritto una poesia che è un’invito all’approfondimento. Con la sua suadente voce e con un testo tra italiano e dialetto (per alcuni termini che difficilmente renderebbero in italiano, come Faugno per esempio) ha regalato a noi salentini quella che mi auguro sia una poesia che rimarrà ai posteri entusiasmando e rivelando un concetto così arduo da rivelare diversamente.
Ecco, finalmente sia chiaro che Li morti toi non è un’offesa qualunque, è poesia
Fonte: Facebook