marco masini metallica

Non si scherza con i sentimenti, sopratutto quando questi nascono da brani che hanno fatto la storia della musica e dei loro fan, contemporaneamente. Eppure c’è chi nella storia ha osato profanare canzoni che hanno avuto talmente tanto successo da diventare icone da imitare. Quando si parla di canzoni celebri da imitare, sembra che noi italiani siamo ai primi posti, o almeno lo eravamo fino ai primi anni 2000.

No, non sto parlando di successi come Ad ogni costo di Vasco Rossi (che si rifà a Creep dei Radiohead), e nemmeno di Ligabue con A che ora è la fine del mondo (cover di It’s the end of the world dei Rem).

Ci sono cantanti che hanno realizzato brani che ad oggi sono praticamente sconosciuti, il motivo non è dato sapere se risiede nel preferire la non diffusione di questi brani nati chissà perché.

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Un esempio perfetto di questi brani andati nel dimenticatoio troppo presto è Ai miei figli che dirò, canzone di Adriano Pappalardo che è praticamente una cover di Knockin’ On Heaven’s DoorBob Dylan (anche un po trash ascoltata oggi).

Ora sappiate che all’elenco degli artisti italiani che hanno “attentato” alla successi internazionali va aggiunto anche Marco Masini.

marco masini metallica

La sua E chi se ne frega è la cover bella e buona di Nothing Else Matter dei Metallica. Uguale uguale, senza nemmeno intervenire sui tempi, sugli accordi o tonalità: nulla, la fotocopia praticamente ma con la voce di Marco Masini.

Se non siete fan dei Metallica, o lo siete ma non vi tange la permalosità, vi invito ad ascoltarla e lasciare un commento con il vostro parere. Nel formularlo, fate finta di non conoscere l’originale.

Una particolare interessante di tutta questa storia è il testo della canzone. Al limite della poesia un po psichedelica, tocca vette di apparente incomprensibilità che stimolano a cercare un senso oltre a ciò che appare semplicemente. Un po come la frase che hai appena letto.

Lo so che il tempo lo sa
che siamo nascosti qua,
in fuga dalla realtà,
e chi se ne frega.
L’iguana dei passi tuoi,
il tuo inguine di viva orchidea,
dove annegano gli occhi miei
e il tempo si ambigua.
Io da qui non mi muovo più,
abbracciato a una croce, tu,
mentre il sole riallaga il blu,
e chi se ne frega.
Voglio quello che vuoi tu,
voglio il tempo che non ho
e l’avrò!
Il tempo ai cani e la polizia,
sbaranzia e dietrologia,
fa che insegua la nostra scia,
e chi se ne frega.
Io da qui non mi muovo più,
neanche se te ne andassi tu,
su quest’erba che guarda in su
e sembra che prega.
Voglio quello che tu vuoi,
voglio quello che vorrai,
voglio vivere di più,
voglio il tempo che non ho
e l’avrò, sì!
Lo so che il tempo lo sa
che siamo nascosti qua
e se vuoi ci raggiungerà,
ma chi se ne frega!

E chi se ne frega – Marco Masini

Aggiornamento: grazie ai commenti mi viene segnalato un altro brano da porre al giudizio del vostro udito. Lui è Simone Tommasini e la sua Non piangere mai altro non è che il remake di Don’t Cry dei Guns n Roses.