Per essere un modello, o una modella, nella vita non conta la bellezza che sai far apparire, ma quella che sai far trasparire.
Ciò che è accaduto a Melissa Blake ne è la dimostrazione pratica del concetto.

Se pensate che per essere una modella il fisico, la bellezza e la sensualità contino più di ogni cosa, probabilmente state puntando al “modello” di modella sbagliato, ovvero quello che non dura nel tempo, svanendo a volte prima ancora di nascere professionalmente.
Essere un modello significa rappresentare qualcosa, per antonomasia. Ci avete mai pensato a quanto sia frivolo rappresentare solo la bellezza fisica? Riflettendoci bene, in una società matta per i filtri e la perfezione, dove palestre e personal trainer sono più accessibili di qualcuno che ti faccia delle lezioni di latino, non è difficile ottenere la bellezza e diventare una modella.
Immaginate un giorno di riuscire ad arrivare ad essere una modella e non riuscire ad essere nulla più di quello. La propria offerta nel mondo del lavoro sarebbe sempre al ribasso. Comincereste con l’illudervi di andare avanti e finireste con l’accontentarvi della pubblicità in stile “ve la diamo gratis, la garanzia”.
Nonostante questo, quando Melissa Blake era piccola i suoi ancor più piccoli compagni le ripetevano spesso che non sarebbe mai diventata una modella in quanto disabile.

Melissa non ha puntato a diventare una modella, le sue aspirazioni erano altre e si sono realizzate anche nel tempo. Aspirava ad essere una penna conosciuta ed è arrivata a scrivere per The New York Times , Glamour , Cosmopolitan , ELLE e altre; ha anche un blog che ti consiglio di vedere.
Nata nel 1981, Melissa ha la Sindrome di Freeman Sheldon, una malattia molto rara e invalidante.
Melissa Blake è diventata celebre, oltre che per la sua determinazione, anche per un simpatico episodio che l’ha vista come modella a New York.
Un giorno ha postato una sua foto su Twitter e da subito qualche troll ha cominciato a bersagliarla dicendole senza mezze parole di “lasciar stare, sei troppo brutta”. Lei non ha dato peso alle parole e alle offese che stavano arrivando dai troll di tutto il web, così ha cominciato a tirar fuori oltre che la sua capacità di scrittrice anche la sua bellezza come donna. La bellezza che traspare e non appare.

Melissa per rispondere ai troll ha continuato a postare selfie, sempre di più.
In breve tempo all’ondata dei troll si è aggiunta quella solidale, fatta di persone che supportavano ciò che stava facendo ammirandone lo spirito combattivo e ribelle.
Un giorno le sue foto capitano sotto gli occhi di Mindy Scheier, fondatrice e CEO di Runway for Dreams, che nel 2020 ha chiesto a Melissa di far parte dell’evento di moda alla New York Fashion Week.

Adesso Melissa Blake può vantare di essere stata anche una modella. La sua bellezza ha saputo trasparire in mezzo a tutti coloro che volevano solo apparire.
Se vuoi puoi seguire Melissa su Instagram, è una bella persona.

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