
Se pensate a un essere umano cresciuto dagli animali, e siete nati in occidente, è statisticamente possibile che stiate pensando a Mowgli, il protagonista del libro della giungla. Crescere con gli animali non è una fiaba. Gli animali conoscono bene la loro condizione ed è con quella che affronteranno il mondo e insegneranno ai cuccioli ad affrontarlo. Se per loro sopravvivenza significa avere una gerarchia da rispettare quando si tratta di mangiare, non crederanno mai ad eteree convinzioni del tipo “gli ultimi saranno i primi”, bensì saranno più sullo stile di Frankie Hi-Nrg quando dice “gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili“. Gli animali sono gli esseri viventi più realisti della terra.
Cosa accadrebbe se un branco di cani crescesse un essere umano? È successo in Ucraina, la bambina era Oxana Malaya.
A 3 anni Oxana vive con un padre alcolizzato che si dimentica letteralmente di lei lasciandola da sola a casa, dimenticandosi persino di nutrirla o della sua esistenza stessa. Il padre era praticamente sempre ubriaco. Oxana non muore, cambia solo modo di sopravvivere, affidandosi per istinto a un branco di cani vicino casa che decide di prendersene cura accogliendola a modo loro.

Il suo avvicinamento ai cani è istintivo in quanto si racconta sia stata lasciata chiusa fuori casa al freddo e lei per sopravvivere si è riparata nella cuccia dei cani, assieme a loro.
Oxana cominciò a pensare di stare meglio con i cani, per questo motivo per i successivi cinque anni visse con loro entrando a casa raramente e scegliendo la cuccia fuori come casa. Il padre non reagì alla situazione, lasciando che questa scorra come l’alcool nelle sue vene. Mangiava con i cani, sempre per ultima, ne imitava i comportamenti e le abitudini. Lei si credeva un cane, pare.

Dopo cinque anni i vicini di casa notarono lo strano comportamento della bambina, ripetuto ogni giorno. Segnalarono quindi la situazione alle autorità competenti che una volta arrivati sul posto trovarono quella che potrebbe definirsi una donna cane, definizione che per logici motivi non piace oggi a Oxana.
Venne subito rinchiusa in un centro psichiatrico con l’augurio di riuscire a recuperare le sue capacità intellettive al fine di poter affrontare una vita in modo “normale”. I medici scoprirono che il suo cervello era come fosse fermo all’età di 6 anni, il vivere con i cani non l’aveva aiutata ad andare avanti, ne insegnato ad esempio a parlare. Cosa ovvia quando non impari a leggere e scrivere e molto altro. Camminava cavalcando (esiste anche uno sport dove si cavalca senza un cavallo) e si nutriva di carne o qualsiasi altra cosa trovava commestibile.
Le venne insegnato a parlare, a comportarsi in modo umano e a interagire con gli altri umani in modo accettabile. Nonostante questo Oxana Malaya vive ancora oggi in una condizione mentale tutta particolare e devastata da quanto accadutogli.
Oggi ha un lavoro, un fidanzato e una vita quasi normale. Ad Oxana Malaya va tutta la comprensione e la speranza per una vita che le dia quella serenità aldilà di ogni cosa.

Fonte: Wikipedia