Quando un animale muore, ultimamente, si riusa dire “buon ponte” come augurio di tutto ciò che di meglio c’è, ovunque sia. Che una città come Gallipoli, celebre anche per il suo magnifico ponte, ingresso alla città vecchia, sia il luogo dove trovare un piccolo e bucolico cimitero di animali domestici, è poesia. È poesia pensare che per comprendere la nobiltà di cuore di un Gallipolino quindi, va percorsa un’unica strada, il ponte vecchio.
Alle porte del Cimitero di Gallipoli si trova uno spazio per commemorare gli animali passati aldilà del ponte.

Un piccolo sentiero visibile solo grazie al calpestio di chi quel posto lo conosce, perché lo frequenta dolorosamente, introduce a una piccola area capace di emozionare. È tangibile la delicatezza è il dolore di tutti quei padroni che hanno voluto dedicare un’ultima attenzione.
La terra assorbe tutto ciò che genera. Gli animali sono li, ricordati simbolicamente tutti allo stesso modo, e non per convenzione ma per amore. Se l’uomo mette una croce, l’animale porta con se (indirettamente) una pallina da lasciare vicino. È un luogo dove la gestione va chiamata cura, e la si potrebbe rappresentare semplicemente dal rastrello arrugginito che posa sul muretto.

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Il pensiero va al cuore della società Gallipolina, stimandone il fatto che veda sì, e lasci tutto lì.
Non sarà sicuramente il primo paese a ospitare uno spazio simile, di certo è uno di quei paesi a farlo e questa è cosa buona.
Posti come questo ti fanno riflettere sulle persone che abitano questi luoghi. Sulla libertà che hanno di amare la propria terra e chi la calpesta, tutto in modo originale, senza emulare nessuno se non se stessi, tramandando negli anni tradizioni radicate nel modo di essere persone a questo mondo. Gallipoli su questo credo sia in Salento uno dei posti che più rispecchia il concetto di originalità (basti pensare a pupi di Capodanno).

Gli animali rimangono nel cuore di chi si riempie di loro per esser conscio di non esser mai solo. Ogni piccola pietra posata sopra il cumulo di terra che si riprende il suo dono, è la testimonianza di un amore. Un sentimento capace di fortificare un edificio o mostrare le macerie di qualcosa usando solo un elemento: la pietra.

Se visiterete questo posto rispettate tutto, partendo dalle pietre.
L’erba che cresce senza cura, i ricordi sparsi senza seguire un ordine preciso, il terreno sconnesso, la natura che prende il sopravvento su tutto, danno a questo posto un’aspetto e un significato che parole non spiegherebbero come sanno fare le sensazioni, perché quando si parla di amore e aldilà le parole servono solo come segnalibri.
Buon ponte.








