Questo potrebbe essere una di quelle teorie complottiste perfette. C’è tutto: un video proveniente da un’era ben lontana, un significato fraintendibile, un evento in corso di entità mondiale ed infine (la ciliegina sulla torta) informazioni confuse e ben malleabili.

Di fatto è solo una curiosità “paurosa” sulla situazione che attualmente si è trasformata in una vera e propria guerra (non che prima fosse una lite tra vicini di casa).

A metà degli anni 90 uno spot pubblicitario su un Atlante Geografico descriveva la situazione tra Russia e Ucraina.

Ecco lo spot:

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L’atteggiamento dei protagonisti dello spot è “paurosamente” simile a quanto stiamo vedendo oggi. La Russia, anzi Madre Russia come viene definita nel video, atterra dopo una missione spaziale su suolo Ucraino. Il pilota della navicella spaziale è convinto di essere arrivato in Russia e nonostante la povera contadina gli precisa il fatto che in quel momento è su suolo Ucraino, lui non solo non riconosce i confini ma neanche la storia.

Bisogna precisare che nel 1991 l’Unione Sovietica comunica al mondo di non esistere più. Gli ideali però rimangono. L’Italia, il fascismo e i nostalgici attuali ne sono la palese dimostrazione. È naturale, l’idea non muore mai con chi la sostiene.

Ad oggi sta succedendo praticamente la medesima cosa. Nostalgie di tempi passati, litigi territoriali mai realmente finiti, ideologie che sfruttano il disagio promettendo la risoluzione. Un esempio pratico è la situazione in Transnistria (di cui vi parlai nel 2018), molto più lunga dell’attuale situazione nell’Ucraina in conflitto.

Di fatto non esistono complotti o coincidenze misteriose. Esiste l’ignoranza, è quando qualcosa la si ignora è matematicamente dimostrato che essa stessa sa stupire e vestirsi di qualcosa di nuovo. Ciò che non conosciamo non è sempre innocente come la mancanza di interesse. Quel che tralasciamo esiste nonostante noi.

Sulla scia del tormentone ai tempi uscì anche questo disco techno hardcore.

Se quel pilota avesse avuto un Atlante aggiornato non avrebbe fatto quell’errore.

Lezione ad oggi paurosamente pratica.