Quando si pensa a una persona ricca è facile pensare che non faccia nulla tutto il giorno. Questo pensiero può essere indotto dall’esempio che viene dato oggi del “ricco” che si occupa solo di spendere le sue ricchezze senza preoccuparsi di procurarsele, come è costretto a fare il povero. Di fatto non è così.

Che la ricchezza millantata sui social sia solo fumo negli occhi è già constatabile dai numerosi esempi di persone che su Instagram mostrano ricchezze e soldi che spesso non gli appartengono neanche. Coloro che noleggiano in gruppo jet privati per fare due foto mentre è ancora in pista sono tanti.

Si diventa ricchi impegnandosi e alzando il prezzo del proprio lavoro.

ricchi e poveri
I Ricchi e Poveri non c’entrano nulla ma mi faceva troppo ridere metterli qui. W Genova, W i Ricchi e Poveri.

Di fatto la vera ricchezza la si ottiene quando si riesce ad alzare il prezzo del proprio lavoro. Questo avviene grazie a fattori come la competenza, la capacità di trovare il business giusto per se e sopratutto la visione ampia che aiuta a spostarsi dal proprio nido in caso di necessità. Per nido intendo quello economico e quello fisico, come il posto in cui si vive.

Più persone ricevono le curiosità più è alta la possibilità che le condividano.

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Tutto ciò che accusa la ricchezza, partendo dalla povertà e avendo solo i soldi come argomentazione, è di fatto invidia. Per coerenza, quando si giudica una persona ricca, bisognerebbe allontanarsi dall’idea di possedere il suo denaro, non il contrario. La coerenza è la ricchezza che si guadagna senza che nessuno te la dia.

Uno studio fatto presso l’Università di Bergen in Norvegia, a cura di Ruben Mathisen, ha evidenziato come di fatto i ricchi lavorino quasi lo stesso tempo dei poveri. Entrambi dedicano più o meno le stesse ore di lavoro al giorno. La sola differenza è nella ricompensa ricevuta da quel lavoro.

Scendere nell’argomento della responsabilità sul lavoro unita alla capacità di immergersi nel proprio operato al punto da saperlo impreziosire, potrebbe essere superfluo. Tutto sta nella domanda: quante persone fanno il mio lavoro? Quante persone hanno le mie capacità? Ciò che guadagni è tutto li, in quel numero. Più e alto e più la quota di mercato verrà divisa fra gli operatori, abbassando di fatto il guadagno data la scarsa competitività.

Ecco le info grafiche create da Ruben Mathisen con i dati raccolti. Si evince come ad esempio il divario, sulle ore lavorative, tra ricchi e poveri sia quasi invisibile in America, praticamente nullo in Norvegia e Ungheria e altissimo in Sud Africa e Sud America.

Uno studio ha scoperto che i ricchi lavorano quanto i poveri (o quasi)
I dati ottenuti da Ruben Mathisen mostrano le ore di lavoro dei ricchi e dei poveri confrontate

Davvero interessante.

Uno studio ha scoperto che i ricchi lavorano quanto i poveri (o quasi)

Fonte: digg.com