La carta è praticamente ovunque, dal giornale che prendi in metro alle bustine di tè e aromi, dalla carta igienica alla carta da parati, questo materiale versatile viene utilizzato in innumerevoli modi, spesso più di quanti ci si aspetta. Per un breve periodo alla fine dell’Ottocento la carta fu utilizzata anche per lo sviluppo di ruote ferroviarie, in carta appunto.
Fino ad allora si sapeva che le parti portanti di una macchina dovevano essere realizzate con materiali solidi per antonomasia, come l’acciaio, il ferro o il legno per esempio.
Quindi come sono arrivati a inventare le ruote di carta?
Prima del 1870, la maggior parte delle ruote dei vagoni ferroviari erano realizzate in ghisa. Il problema principale di queste ruote in ghisa è che trasmettevano tutte le imperfezioni del binario al mezzo, rendendo i viaggi rumorosi e scomodi. Con l’aumentare del peso delle autovetture e della velocità dei treni, le corse sono diventate più traballanti e c’era una sensazione di insicurezza poiché le ruote in ghisa erano fragili e soggette a fratture. Ghisa bocciata quindi.

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Per smorzare le vibrazioni e rendere le corse più confortevoli, nel 1869, l’ingegnere di locomotive Richard N. Allen trovò una soluzione.
Progettare delle ruote “morbide” usando come materiale la carta.
Le ruote di Allen non erano totalmente di carta. Erano costituite da un cerchione metallico, un mozzo in ghisa e due piastre circolari in ferro che racchiudono un’anima interna composta da centinaia di fogli di paglia incollati insieme, creando una massa solida, densa, compressa, in grado di sostenere un grande peso.

Allen testò prima le ruote sulla Rutland and Burlington Railroad e, una volta soddisfatto dei risultati, avviò una produzione di ruote per auto, fatte in carta ovviamente. La Allen Paper Car Wheel Works aveva inizialmente sede a Morris, Illinois, e il cliente principale dell’azienda era la Pullman Palace Car Company con sede a Chicago. Pullman era noto per i suoi lussuosi vagoni da pranzo e da letto con moquette, tendaggi e sedie imbottite, e il tempismo dell’invenzione di Allen si adattava perfettamente alla crescita di Pullman (ricordate la questione del confort portato da queste ruote più morbide?).
Il nucleo della ruota era costituito da fogli di carta laminati incollati insieme in lotti da dieci e pressati in una pressa idraulica a 400 Kg per centimetro. I dischi compressi venivano quindi riscaldati a vapore e lasciati asciugare per diversi giorni, quindi il processo veniva ripetuto più volte, costruendo strati successivi fino a quando l’anima di carta aveva uno spessore compreso tra 8 e 10 centimetri ed era composta da 200 fogli di carta.
Una tipica ruota da 80 cm. pesava 500 kg., di cui circa 90 kg. erano solo il nucleo di carta indurita.

La scomparsa delle ruote di carta è arrivata dopo la fine del secolo, con il cambiamento del design, del peso e della frenata delle auto, in particolare con il passaggio dalle auto in legno a quelle in acciaio.
Questi erano notevolmente più pesanti e producevano carichi di frenata molto maggiori sulle ruote. Nel 1915 la ruota di carta venne dichiarata poco sicura e ritirata pian piano dal mercato (che stava lentamente conquistando almeno in America). Non solo la ruota di carta ma tutte le ruote composite scomparvero, preferendo una ruota in acciaio pieno.
C’è stato quindi un periodo dove la sostenibilità si manifestava in modi diversi. Pensate cosa potrebbe significare produrre oggi delle ruote del genere, quanta carta si riciclerebbe? Carta destinata a macellarsi per le strade, inquinando molto meno in quanto dopo una “sgommata” non lasceresti per terra della plastica, ma della carta.