intervista a sabina blasi

Se hai sorriso guardando dei comici in una piazza salentina, con molta probabilità stavi assistendo a uno spettacolo dei Malfattori. Da anni calcano palchi, e non solo, portando quel tipo di comicità capace di conservare ancora quel lato teatrale, umano e con una abbondante dose di sana critica, divenendo sempre di più l’icona indiscussa della comicità salentina.

Ho chiesto a Sabina Blasi, dei Malfattori, un’intervista per poterla conoscere meglio. Mi ha detto di si.

Ecco le domande e risposte a Sabina Blasi (che ogni giorno mi strappa una risata su Tik Tok)

Cosa senti abbia costruito dentro di te la capacità di essere sempre comica e mai ridicola?

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Sono un’attenta osservatrice.
Ho sempre dato molta attenzione ai particolari, che sono poi la chiave dell’originalità dei personaggi che creo. Credo che sia fondamentale la sensibilità verso ciò che sto interpretando. Io rispetto i miei personaggi, loro sono anche un po’ me, per cui non mi potrei mai permettere di renderli ridicoli perché vorrebbe dire rendere ridicola me stessa. In altre parole: mi voglio bene!

La comicità richiede una grande intelligenza e spirito d’osservazione acuto. Si riesce a far ridere solo quando si conoscono bene i motivi per non farlo. Quale ruolo ti piacerebbe abbia la tua comicità nella vita altrui?

Esattamente. Si riesce a far ridere se si conoscono i motivi per non farlo. Devi poter arrivare al cuore delle persone, non soltanto alla pancia. Porto con me tantissime testimonianze di gente che, dopo aver visto un nostro spettacolo ( ndr. I MalfAttori) o, semplicemente un mio video, mi ringrazia per gli attimi di felicità che gli ho regalato. Ecco, questo è, più che il ruolo, il senso della mia comicità!

Tik Tok, app giovane e dinamica negli algoritmi, premia i tuoi contenuti distribuendoli ad un pubblico sempre più vasto. Sai comunicare benissimo, adottando una comicità diretta e senza invadenti ausili di tecniche di montaggio o altro. Rappresenti la leggerezza in comicità e la dignità di essere chi sei. Per te, qual’è il potere più utile di un social?

È perché sono una boomer ( così direbbero su tik tok 😅 ) e i boomer non capiscono molto di tecniche di montaggio.
Scherzi a parte, la comicità, la capacità di arrivare agli spettatori, non hanno bisogno di contorni, di riempitivi spettacolari per attirare l’attenzione. Se un contenuto è valido arriva. Tik Tok è, al momento, il social che più mi rappresenta, perché mi dà modo di esprimere me stessa e le mie idee a volte strampalate. I social, per un artista, sono i manifesti 2.0. Ti permettono di arrivare a chiunque e ovunque e questo è importantissimo se hai qualcosa da dire. Altrimenti sono solo delle fredde vetrine.

La celebrità dei Malfattori ha confermato una capacità scalciante, nata (a quanto ho letto) dalle prime forme di comicità come animatrice, passata dal gruppo 850 special, e maturata appunto con i Malfattori. Chi era Sabina prima di tutto questo e chi immagini sarà Sabina dopo tutto questo?

Non riesco a ricordare una Sabina che abbia passato una fase della sua vita senza lo spettacolo. Mia madre mi raccontava sempre delle mie performance a tre anni, quando andava a fare visita ad una mia zia che era ricoverata in ospedale ed io ero letteralmente rapita dal personale infermieristico che mi metteva su un tavolo adattato a palcoscenico per vedermi cantare e ballare le canzoni di Raffaella Carrà. Sabina era, è e sarà questo. Per sempre.

I tuoi personaggi nei Malfattori fanno ridere perché rappresentano il vero, con quell’esagerazione presentata senza vergogna. La tua comicità diventa, nei gesti e nelle mimiche, una sorta di “museo degli atteggiamenti salentini”. Oltre alla comicità, cosa ti auguri di trasmettere coi tuoi personaggi?

La cruda verità!
Croce e delizia degli esseri umani.

Ciò che portano i Malfattori al pubblico è teatro, non un semplice spettacolo. Dai matrimoni alle serate in piazza, come si rimane sempre se stessi nonostante tutto attorno cambi?

Rimanendo sempre umili e ricordando sempre che senza un pubblico non c’è successo.

Il web è pieno di spezzoni dei vostri spettacoli. Di voi rimane molto dopo uno spettacolo. Qual’è la scena che più ti è rimasta impressa, vista dal palco, in questi anni di carriera?

Tutti i nostri sketch sono un patrimonio prezioso. Se proprio dovessi scegliere, opterei per quello della badante strafottente e maldestra, che ha assorbito usi, costumi e atteggiamenti salentini, pur rimanendo ancorata alle sue radici.

Rappresenti un modo di essere donna completo. Non rinunci alla seduzione, alla comodità d’esser se stessi, alla cura di se stessi e all’apertura impavida verso il pubblico. Per te, cosa significa essere una persona libera?

Ciò che faccio esprime di per sé la mia libertà. Libertà di essere chi desidero, libertà di dire ciò che voglio, libertà di esprimere le mie emozioni, ma sempre nel rispetto degli altri. La commedia dell’arte è stata per gli attori la prima forma di libertà di denuncia contro i potenti. La forma più alta di libertà di espressione per un attore, infatti, è la satira. Personalmente, invece, credo che il mio essere donna non debba vincolarmi agli stereotipi che vogliono le “femmine” relegate ad un ruolo limitante nella società. La mia libertà mi porta a non avere filtri, in scena e nella vita.

Intervista a Sabina Blasi, la più brava e genuina comica Salentina
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In una playlist che ti rappresenti, quali sono 5 brani che non potrebbero mai mancare?

Per quanto mi riguarda non esiste un genere musicale che possa rappresentarmi. Per me esiste la musica capace di trasmettermi emozioni forti, tant’è vero che spazio dalla classica all’elettronica con molta disinvoltura. Se proprio dovessi scegliere dei brani, sceglierei:
“And the walz goes on” un brano scritto da Anthony Hopkins.
“La canzone dei vecchi amanti” di Franco Battiato
“Work” di Masters at work.
Tutto l’album “The fat of the Land” dei Prodigy.
“Mysteries of love” di Antony and the Johnsons.

La società verte sempre più sul realizzare quel che sembra un perfetto teatro Pirandelliano colmo di maschere. Un attore è per antonomasia la maschera perfetta. Quale maschera indossi gradevolmente e quale ti senti costretta ad accettare?

Tutte le maschere che indosso fanno parte di me. Sono la rappresentazione della mia personalità

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Intervista a Sabina Blasi, la più brava e genuina comica Salentina
Intervista a Sabina Blasi, la più brava e genuina comica Salentina

Come ultima domanda lascio sempre uno spazio libero e a disposizione dell’intervistato. Questo che vedi dopo i due punti è il tuo:

Vogliamoci bene.