
Lecce 22/1/2015
Quello che ho capito vedendoti ballare è che ogni male che viviamo muore di fronte al vivere di un sogno.
Si chiama tenera età forse perché di tenero c’è la resistenza ai sogni. Siamo più capaci, meno influenzati, sani nello spirito che prenderà coscienza solo con delle lezioni : in aula, a casa, in una macchina riscaldata o dietro a uno schermo.
La tenera età è credere nelle favole.
Vivere una favola quindi non è qualcosa di irrealizzabile, poiché una favola non si realizza, ma si costruisce con la sua stessa storia ed i suoi personaggi.
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Mentre ballavi mi ha colpito come sul tuo viso mancasse la fatica, stavo assistendo a una sorta di visione da favola, resa reale dal fatto che assieme a te c’era tutto il resto, ma non la fatica sul volto. Ascoltando il tuo trascorso mi viene difficile pensare che non si sfoghi su di te con almeno un cenno di sforzo, di fatica.
Sei la dimostrazione che per vivere i propri sogni bisogna aver attraversato i propri incubi.
Da sempre mi reputo un bambino con la barba, ed una favola così, la vivrei ogni giorno.
Grazie Spicciusa