La Pizzica Pizzica del Salento negli ultimi anni sta diventando sempre di più un prodotto commerciale venduto come tradizione. Questo fenomeno è avvenuto per decine di stili musicali ad oggi, portando gli stessi ad un’evoluzione capace di far arrivare la musica popolare anche dove sarebbe impopolare. Per intenderci, il Jazz ad esempio nasce dalla schiavitù in America e arriva al giorno d’oggi ad essere un genere musicale amato e desiderato da ceti sociali completamente contrari alla sua storia.

Se volessimo fare un’associazione un po azzardata, direi che oggi il Jazz è amato anche da chi prima era colui che schiavizzava, sempre oggi la pizzica è amata da chi prima la derideva. Pensate ad esempio che il ballo della Tarantata altro non è che la riproduzione del rito della Taranta, dove le donne (si dice dopo un morso della taranta) si dimenavano per terra nel tentativo di liberarsi dal male. Un rito praticamente tribale, destinato alle allora donne povere, bisognose di una valvola di sfogo, di un’occasione dove essere legittimamente “pazze” pur di non impazzire completamente. Oggi la Tarantata altro non è che un’esibizione artistica eseguita da donne che ricoprono una posizione sociale ben distante da coloro che “imitano”.

Tutto questo per dire che puoi chiamare tradizione ciò che non ti appartiene più come realtà fisica, ma solo come storia. Apparteniamo alla tradizione, non siamo ella stessa.

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La tradizione è carica di messaggi intensi e storia, se trasformata palesemente in un prodotto commerciale volto ad accontentare le richieste del pubblico, essa perde tutta la sua intensità a favore della frivolezza.

Ho pensato di “ideare” la Trappizzica per questo, per dare spazio ai testi tradizionali (con i loro messaggi potenti) ma in chiave musicale moderna e attenta alle nuove generazioni.

Già un anno fa feci il tentativo di registrare qualcosa, peccato che non ci fosse una produzione adatta allo scopo. Uscì un brano cantato in chiave Trappizzica su una base scaricata dal web.

Provai poi a proporre il progetto ad artisti locali (in quanto il brano precedente l’ho registrato a Genova) ma la risposta fu atterrante. Giustamente, proporre un esperimento incognito di Pizzica a chi la Pizzica la usa solo come guadagno è stato un po un azzardo.

Poi ho incontrato un’artista musicale di quelli che amano prima il senso di ciò che fanno, poi i frutti che ne derivano: Michele Wilde.

La Pizzica Pizzica salentina incontra la Trap: ascolta la Trappizzica
Io, Serena e Michele Wilde

Grazie alla sua fantasiosa produzione abbiamo dato vita a due brani (pensati, composti e finiti in meno di 5 giorni) che sono l’espressione perfetta dell’idea iniziale di Trappizzica. Suoni mediterranei, voci forti, cantati tradizionali, c’è tutto nella Trappizzica. La prima produzione è stata “Pizzicarè La!”. L’intesa con Wilde era suggellata dall’entusiasmo di veder venir fuori tutto come “buona la prima”. Mi chiedeva di cantare, lo facevo inventando le note e la tonalità. Click, registra, click, buona la prima. Di ciò che sentirete nel disco NULLA è stato ripetuto due volte. Questo risultato puoi ottenerlo solo quando la magia della musica prende vita (tenendo conto che non sono ne un cantante ne un musicista).

La voce femminile in Pizzicarè La! è di Serena Marra, conosciuta dai fan di Novabbe.com per questo contenuto e oltre.

I suoni usati da Michele Wilde in questo disco ne compongono il carattere perfettamente Mediterraneo e moderno. Un talento unico.

La produzione di questi due brani è stata un tuffo intenso. Siamo stati in stretta compagnia per giorni interi, discutendo del brano e oltre, vivendo in sinergia così da non perdere nulla della magia che ci stava suggerendo ora dopo ora le mosse da fare, dalla scelta dei suoni a quella delle grafiche. A proposito di grafica, il progetto Trappizzica è stato per me un invito alla creatività perfetto. Ho voluto rappresentarlo attraverso dei concept grafici che unissero in modo intelligente il mondo della Trap con la tradizione salentina, ecco perché ad esempio la copertina di Pizzicarè Là! sono due mani che stanno rollando uno spinello con all’interno mugnuli, cicore, brucacchia ecc…per un Salentino, il Salento è la vera droga.

Venuta bene la prima, abbiamo voluto realizzare anche una seconda traccia, questa volta avvalendoci della gentile collaborazione di un chitarrista Salentino tanto bravo quanto umile: Mattia Carluccio.

Sciusciu ma Niellu è una traccia di Trappizzica un po più complessa per ciò che riguarda il senso della canzone, molto più tamarra per ciò che riguarda il ritmo. La produzione, geniale e totale, è di Michele Wilde. In Sciusciu ma Niellu abbiamo voluto stravolgere la storia riassumendola in modo smart senza rinunciare all’aspetto poetico della cosa. Wilde ha voluto interrompere il brano d’un tratto chiedendomi letteralmente “qui potresti scrivere qualcosa in mezzo, così che interrompe di botto”. Chiedere di scrivere qualcosa a chi ama scrivere è un invito a nozze. Per questo ho scritto il pezzo nell’intermezzo del brano così da spiegare, in maniera più D’Annunziana volendo, perché Sciusciu ma Niellu passa dal rifiutare la donna a diventarne vittima del suo fascino.

La Pizzica Pizzica salentina incontra la Trap: ascolta la Trappizzica
Mattia e Wilde impegnati nella composizione del brano

Grazie alla preziosa collaborazione di Mattia abbiamo registrato le sue chitarre in qualche ora, sempre con l’infallibile tecnica di Wilde nel saper intercettare passaggi ed entusiasmo giusti per essere impressi.

Il risultato è un brano davvero carico di Rock, Trap, Pizzica, tutto…uno di quei brani che una volta finiti di ascoltare ti viene voglia di rimandare indietro e ricominciare. Curiosità: la grafica di Sciusciu ma Niellu altro non è che una “pala di fico d’India” reale fotografata in una campagna vicino casa. L’ho trovata per caso circa due anni fa, immortalandola. L’immagine di questo sorriso intagliato nella “pala di fico d’India” è stata indubbiamente l’incipit che mi ha fatto pensare per la prima volta alla Trappizzica.

La Trappizzica è un’idea nata quasi per magia, realizzata in modo entusiasmante e lasciata li, a diffondersi (puoi trovarla su Spotify ed aggiungerla alla tua playlist ad esempio).

La Pizzica Pizzica salentina incontra la Trap: ascolta la Trappizzica
Io e Wilde dopo aver concluso Pizzicarè La! (ed aver fatto giusto due immagini per un futuro video)
La Pizzica Pizzica salentina incontra la Trap: ascolta la Trappizzica
La mia faccia quando ascoltavo i risultati di Sciusciu ma Niellu

Grazie Michele, grazie Mattia, grazie Serena…grazie Salento.